LA RADIOFREQUENZA, UN TRATTAMENTO CHE MIMA IL LIFTING

Si basa sulla capacità delle onde radio di generare calore. Un surriscaldamento attentamente controllato: mai doloroso, a contatto con la pelle di viso e corpo determina uno shock termico benefico, che stimola i fibroblasti a produrre nuovo collagene. Ma non solo: veicolato a maggiore profondità, l’effetto termico determina vasodilatazione, favorendo la circolazione sanguigna, riducendo la ritenzione idrica, incrementando l’apporto di ossigeno ai tessuti.

L’azione principale della radiofrequenza è il rimodellamento dei tessuti e lo scioglimento di adipe nelle aree trattate. A livello del volto, la radiofrequenza agisce incrementandone il turgore, attenuando la visibilità delle rughe, ridefinendo l’ovale, rassodando la grana cutanea, migliorando il tono di mento, collo e décolleté. Per quanto riguarda il corpo, si tratta del trattamento adatto a trattare ristagno di liquidi, cellulite, lassità cutanea.

Differenze tra radiofrequenza estetica e medica. La prima, che viene effettuata, appunto, nei centri estetici, lavora a livello più superficiale. L’emissione di calore è inferiore (le frequenze si fermano al di sotto dei 50 watt) e non può essere intensificata. Al contrario, gli apparecchi in uso nei centri medici, nelle cliniche e negli ambulatori dermatologici consentono di regolare l’intensità delle onde radio affinché raggiungano strati tessutali diversi, in base al tipo di intervento e all’area da trattare. I risultati, in questo caso, saranno visibili in tempi brevi e più duraturi.

Possono volerci più sedute, a seconda dell’area da trattare e della rapidità con cui la pelle risponde al trattamento, ma i risultati sono visibile anche dopo anni con singole sedute di richiamo ogni 4-6 mesi.

CAVITAZIONE, GLI ULTRASUONI CHE SCOLPISCONO IL CORPO

La cavitazione estetica si differenzia da quella medica poiché non è invasiva e prevede semplicemente l’utilizzo transdermico degli ultrasuoni con potenza molto più bassa rispetto a quella medicale. Queste onde sonore hanno una frequenza di poco superiore a quelle mediamente udibili dall’orecchio umano

La liposcultura ultrasonica esterna trans-dermica, nota più brevemente come cavitazione, è una tecnica ben sperimentata impiegata per la riduzione non chirurgica delle aree di accumulo di grasso attraverso l’utilizzo di ultrasuoni a bassa frequenza (40-200 Khz). È indicata per il trattamento delle masse adipose localizzate e/o della cellulite, nei distretti corporei di glutei, sottoglutei, cosce, ginocchia, gambe, caviglie, fianchi, addome e braccia. Gli ultrasuoni trans-dermici hanno fondamentalmente un’azione lipolitica, ma migliorano notevolmente anche la circolazione sanguigna e linfatica, nonché il tono e l’elasticità del tessuto cutaneo, con conseguente efficacia anche nel trattamento della cellulite (pelle a “buccia d’arancia”). I migliori risultati li ottengono persone con una discreta forma fisica che non riescono ad eliminare, con le diete o mediante l’esercizio fisico delle adiposità localizzate in alcune parti del corpo o che presentano una cellulite di tipo edematoso. Ultrasuoni transdermici sicuri, efficaci e indolori Come si svolge il trattamento? Il trasduttore (un manipolo rotondo che converte energia elettrica in energia ad ultrasuoni) viene passato più volte sull’area interessata, a diretto contatto con la pelle. Durante il trattamento non si avverte né fastidio né dolore, al massimo si può avvertire un lieve senso di calore. Al termine si può osservare la presenza di eritema e edema dell’area trattata, ma sarà immediatamente visibile una riduzione della consistenza del pannicolo adiposo. Il passaggio di ultrasuoni attraverso le cellula adiposa determina ciclicamente la formazione di onde depressorie e pressorie ad altissima velocità. Durante la prima fase di depressione si ha lo sviluppo di microbolle all’interno della cellula, mentre durante la fase di compressione si ha l’implosione delle microbolle sotto l’enorme pressione esercitata, un fenomeno fisico noto come cavitazione. Le variazioni di pressione prodotte determinano alterazioni a livello della membrana cellulare, alterandone la permeabilità e liberando così i lipidi contenuti all’interno della cellula, con effetto biologico e biochimico. A causa della rottura della membrana cellulare, il grasso contenuto nell’adipocita fuoriesce e passa nell’interstizio, dove – tramite il circolo linfatico – è trasportato al fegato: qui viene metabolizzato come un qualsiasi grasso alimentare, e infine è eliminato attraverso i reni. Le onde sonore utilizzate sono molto selettive e non danneggiano gli altri tessuti (come il connettivo), né i muscoli, i nervi e i vasi sanguigni. Grazie alla sua azione lipolitica associata ad un aumento della circolazione sanguigna e linfatica e al miglioramento del tono e dell’elasticità del tessuto cutaneo, la liposcultura ultrasonica consente di ridurre il grasso ambulatorialmente, senza ricorrere alla chirurgia e all’anestesia, in modo sicuro e assolutamente indolore. Inoltre può essere eseguita in qualsiasi periodo dell’anno, non comportando alcuna convalescenza o disagio per il paziente. Le controindicazioni riguardano pazienti con patologie quali dislipidemie croniche, importanti patologie epatiche, gravi disordini della coagulazione del sangue, portatori di pace-maker o di impianti acustici non dovrebbero sottoporsi al trattamento. Sono inoltre escluse le donne in gravidanza. In ogni caso, la cavitazione non si può utilizzare a livello della testa, del collo, delle mani, dei piedi, dei genitali o con la sonda diretta verso le ovaie. Risultati evidenti subito e duraturi nel tempo Il numero di trattamenti necessari per ottenere il miglior risultato va da un minimo di 5 a un massino di 10-12 sedute. Per non affaticare eccessivamente il fegato e i reni, le sedute non devono essere troppo ravvicinate nel tempo (in genere si consiglia una seduta alla settimana). La durata di ciascuna seduta può variare da 30 a 90 minuti, a seconda dell’estensione della zona da trattare. Una volta terminata la terapia, è necessario bere abbondante acqua e indossare delle calze compressive affinché il tessuto adiposo, ridotto di spessore dalla cavitazione, rimanga compatto nelle tre dimensioni. Nelle 48 ore successive al trattamento è consigliabile effettuare una leggera attività sportiva ed eventualmente un massaggio drenante in modo da favorire l’eliminazione delle sostanze presenti nelle cellule del grasso rotte dagli ultrasuoni (trigliceridi, colesterolo, ecc.).  Nei giorni immediatamente successivi si può riprendere la normale attività lavorativa e sociale, compresa l’esposizione al sole. Seguendo una dieta bilanciata e praticando esercizio fisico regolarmente, i risultati ottenuti con questo tipo di trattamento saranno praticamente permanenti. Beninteso, i risultati estetici conseguibili con la cavitazione estetica sono comunque meno evidenti rispetto a quelli ottenibili con una liposuzione classica. Tuttavia questa limitazione è compensata da molti vantaggi quali l’assenza di anestesia, di una terapia pre- e post-trattamento e di una convalescenza.

IPL – per cosa è utilizzata

Depilazione: la luce pulsata è in grado di danneggiare il follicolo dei peli in fase “attiva”, ossia nella fase della crescita; per questo motivo sono necessarie diverse sedute di trattamento delle medesime aree, a distanza di circa un mese l’una dall’altra, per colpire i follicoli che non si trovavano nella fase attiva durante le sedute precedenti.
Non solo serve più di una seduta per disattivare la crescita di tutti i peli dell’area trattata, ma tale disattivazione può perdurare per molto tempo, restare così definitivamente o essere lentamente riparata dall’organismo, portando alla ricrescita del pelo: ciò dipende dalla risposta soggettiva. Va pur detto, comunque, che difficilmente si ottiene una vera e propria epilazione definitiva; ecco perché sarebbe più corretto parlare di epilazione a lungo termine.

In genere, occorre rasare i peli due giorni prima della seduta e, a seconda del tipo di epilatore, può essere richiesta l’applicazione di un gel attivatore sulla pelle prima del passaggio dell’apparecchio. Una volta finita la seduta può essere applicata una crema lenitiva.

È possibile utilizzare la luce pulsata non solo per la rimozione della peluria presente sulle gambe e sulle braccia, ma anche su parti del corpo delicate come:

  • la zona dell’inguine
  • le ascelle
  • il contorno delle labbra (per eliminare i cosiddetti baffetti)
  • la zona delle sopracciglia
  • le guance.

La luce pulsata può essere usata, meglio se dopo valutazione medica, anche su quelle zone in cui la presenza di peli è conseguenza di irsutismo (per esempio, nella donna, sul seno, nell’area attorno all’areola mammaria, o sulla pancia ).

Fotocoagulazione dei capillari: con la luce pulsata si possono trattare i capillari visibili sul viso (couperose) e sul corpo; in questi casi il calore generato dal raggio di luce, indirizzato alla giusta profondità, riscalda l’emoglobina all’interno dei vasi che di conseguenza si restringono e diventano molto meno visibili o scompaiono del tutto alla vista.

“Ringiovanimento” della pelle: la luce pulsata è in grado anche di ridurre pigmentazioni della pelle come, per esempio, quelle legate all’avanzare dell’età su viso, mani e collo; in questo caso l’energia luminosa dapprima scurisce le macchie che, nel giro di circa due settimane, si desquamano e lasciano il posto a pelle rigenerata. La luce pulsata viene inoltre utilizzata per la distensione delle rughe: alcune lunghezze d’onda impiegate, infatti, agiscono stimolando la formazione di nuovo collagene.

Acne: alcuni centri specializzati utilizzano la luce pulsata anche per il trattamento dell’acne con buoni risultati. In particolare, viene utilizzata per disinfettare l’acne attiva: si usa una particolare frequenza degli impulsi di luce, in grado di stimolare le difese immunitarie a distruggere i batteri responsabili dell’acne. Anche in questo caso sono necessarie più sedute.